Dopo diversi acquisti da negozi di materiale italiani, ho iniziato a farmi due conti.
Le catenelle in poliestere che adoro per realizzare i bracciali mi costavano, in Italia, 2.35€ per meno di un metro. I camei in argento tibetano erano impossibili da acquistare a meno di 1 euro l'uno. Spendevo 2 euro per 100 ganci a T che mi bastavano per pochissimi accessori e 3€ per 100 monachelle con cui non riuscivo a riempire neppure un espositore intero di orecchini.
Senza considerare che spesso, nei negozi in cui acquistavo, non trovavo tutto il materiale che mi occorreva, quindi nell'impossibilità di ritardare il rifornimento di alcuni accessori, mi vedevo costretta ad acquistare una parte del materiale da un negozio e la parte mancante in un altro, pagando due volte le spese di spedizione e ritrovandomi, comunque, con poco materiale.
Ho iniziato così a cercare canali di rifornimento diversi e sono incappata su PandaHall, un sito cinese che vende materiale di ogni tipo in grosse quantità.
Dimenticatevi il vecchio e antipatico luogo comune (antipatico come tutti i luoghi comuni) che dall'Oriente arrivi solo materiale di bassa qualità, perché non è assolutamente vero. Gli stessi negozi italiani da cui mi rifornivo (e da cui comunque mi rifornisco ancora, saltuariamente), per ammissione dei loro stessi responsabili hanno fornitori in Cina ed effettivamente ho potuto trovare su questo sito gli stessi identici materiali che avevo acquistato in Italia. Con una differenza.
Ho pagato meno di 8€ per ben 200 camei, 3.65€ per mezzo chilo di ganci, 2€ per 2000 monachelle, ma questi sono solo pochissimi esempi.
Ovviamente, c'è un rovescio della medaglia. Comprare dalla Cina significa o pagare pochissimo per le spese di spedizione ma aspettare 2 mesi prima che la merce arrivi, oppure spendere di più per la spedizione ma aspettare anche meno rispetto all'arrivo di un pacco italiano.
In questo negozio ovviamente ho comprato tantissime cose, alcune delle quali potete vederle nel post dedicato alla mia postazione creativa. Essendo le quantità minime richieste comunque molto grandi, necessariamente il pacco è diventato pesante, intorno ai 13 kili. Questo ha fatto naturalmente lievitare i costi di spedizione che sono stati intorno ai 60 euro. Ho scelto come metodo di spedizione Fedex, ed il pacco è stato ovviamente controllato in dogana. Una volta arrivato lì ho dovuto pagare l'iva + i costi di sdoganamento (che sono stati intorno ai 10€).
Sicuramente quindi è stata una spesa consistente, e soprattutto da parte di chi vende materiale in Italia si fa leva su questo inconveniente per evitare di perdere clienti e spingerli a NON comprare dalla Cina in grosse quantità.
Vorrei però con voi fare un rapido confronto tra quanto ho speso io comprando dall'Oriente e quanto avrei speso se avessi comprato la stessa quantità di roba in Italia.
Nel mio primo ordine ho speso 158€ spese di spedizione incluse. A questi vanno aggiunti 33€ di iva (21% del totale) + 11€ di sdoganamento, per un totale di 202€.
Come vi ho detto prima, ho incluso in questo ordine 200 camei (a 8€).
Se avessi acquistato la stessa quantità di camei da un negozio italiano (uno di quelli da cui mi rifornisco di solito) avrei speso, ad un 1.05€ l'uno, 210€. Certo, in tal caso quasi sicuramente non avrei speso nulla per la spedizione, ma come vedete con un solo articolo avrei già superato il costo totale del mio ordine dall'Oriente.
Siete ancora convinti che non sia conveniente?
Con questo non voglio screditare i negozi italiani da cui ho sempre piacere di acquistare quando ho emergenza di particolari materiali, ma è per farvi capire che quando sono i venditori italiani a screditare i negozi orientali dimenticando di avere in Oriente i loro stessi fornitori, non fanno una bella figura!
non si è capito il nome del negozio cinese. puoi riscriverlo?
RispondiEliminagrazie